Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912), un poeta la cui traccia profonda percorre non solo la letteratura ma la storia d’Italia, ci ha lasciato un vero e proprio tesoro di memoria: il suo ricchissimo archivio. Questo eccezionale deposito documentario costituisce una fonte primaria per chiunque voglia ricostruire e comprendere le ragioni, personali e biografiche ma anche intellettuali e relazionali, della vicenda umana ed artistica del Pascoli.
L’Archivio Pascoli, che raccoglie sia le carte del Poeta che della sorella Maria, è conservato nella casa di Castelvecchio di Barga, dove i due scelsero di abitare dal 1895, tentando di ricostruire quel “nido” familiare distrutto dopo l’assassinio del padre. Dopo la morte del Poeta, nel 1912, Maria volle che la casa rimanesse intatta, facendone una sorta di “sacrario” dedicato alla memoria del fratello, benché ella vi continuasse a vivere fino alla sua morte, avvenuta il 5 dicembre 1953.
Per volontà testamentaria di Maria Pascoli tutto il patrimonio pascoliano di Castelvecchio è divenuto proprietà del Comune di Barga, che lo conserva e gestisce. La valorizzazione è curata dalla Fondazione Pascoli.
Le carte, e lo scrigno in cui esse sono ancor oggi racchiuse, la casa Pascoli di Castelvecchio, si integrano e si corrispondono in una suggestiva rete di richiami che non sfugge al visitatore: si tratta di una rara e felice convivenza di beni culturali di natura diversa, che merita un’adeguata conoscenza e valorizzazione.
È per questo motivo che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, grazie ad un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei ministri (8 per mille IRPEF a gestione statale), ha ritenuto che il miglior modo di commemorare Giovanni Pascoli nel centenario della sua morte fosse quello di dedicare un intervento importante e duraturo all’archivio pascoliano: da qui prende le mosse il progetto di digitalizzazione e informatizzazione dell’archivio Pascoli e di costruzione di un “portale pascoliano” promosso e sviluppato dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana, in collaborazione, per la parte informatica, con la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Lo scopo è quello di sperimentare un nuovo modello di coesistenza non solo pacifica ma addirittura amichevole tra beni culturali diversi (archivio, biblioteca, museo, ognuno dei quali fornito di proprie descrizioni), superando la diversità dei linguaggi descrittivi specifici in nome dell’unica e unitaria vocazione a memoria pascoliana.
Esso si propone tre obiettivi: