Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte
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L’archivio Pascoli e la sua storia

Le ultime vicende

A partire dalla seconda metà degli anni Novanta un rinnovato interesse delle istituzioni interessate (Comune di Barga, Soprintendenza archivistica e Regione Toscana) aprì nuove prospettive per la valorizzazione delle carte pascoliane, anche nel quadro di un impegno congiunto Stato – Regione verso gli archivi di personalità. Oltre ad intervenire sulle condizioni di conservazione, che iniziavano a preoccupare (La Regione fece ricondizionare il fondo acquistando nuovi contenitori), si ipotizzò un nuovo intervento di riordinamento, cominciando ad affrontare a livello programmatico le relative problematiche, nella coscienza che, per effettuare un intervento adeguato, occorressero risorse considerevoli.
Furono in questi anni fatti alcuni interventi parziali, miranti a integrare l’inventario Donadoni con osservazioni e correzioni: interventi importanti ma che non potevano risolvere alla radice il problema di fondo, che era quello di inventariare analiticamente le carte. Il problema più pressante nasceva dalla consistenza delle risorse necessaria a sostenere l’intervento; dopo alcuni tentativi di utilizzare risorse regionali, si decise di elaborare un complessivo, richiedendo un finanziamento straordinario sui fondi dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale.

Già nel 2001 il Comune di Barga, in pieno accordo e con il totale appoggio della Soprintendenza, presentò una prima richiesta alla Presidenza del Consiglio per ottenere un finanziamento a valere sui fondi 2001; la richiesta fu reiterata negli anni successivi, sempre però senza successo. Comunque anche in questi anni proseguì la collaborazione tra Soprintendenza, Regione Toscana e Comune di Barga per portare avanti iniziative atte a valorizzare questo importane patrimonio documentario.

Solo a seguito di una domanda presentata dalla Soprintendenza nel 2010, nell’approssimarsi delle celebrazioni del centenario della morte del Poeta, nel 2012, è stato possibile ottenere le risorse necessarie per un intervento finalmente risolutivo, concesso sui fondi dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale. La rapida evoluzione tecnologica delle tecniche informatiche e di digitalizzazione ha altresì permesso di mettere in progetto anche la riproduzione digitale di tutte le carte pascoliane, legandole alla schedatura inventariale, rendendo possibile la consultazione on line tutti i documenti dell’archivio, limitando così all’indispensabile l’uso dei documenti da parte degli studiosi.